Denominazione: Chianti Classico DOCG

Regione: Toscana (Italia)

Annata: 2019

Vitigni: 95% Sangiovese, 5% Canaiolo

Gradazione: 13,5%

Formato: bottiglia 150 cl

Vinificazione: fermentazione spontanea in acciaio

Affinamento: 2 anni in botti grandi

Val delle Corti è una piccola realtà famigliare anche nelle dimensioni. 5 ha di vigneto specializzato di proprietà ed un paio di ettari di vigneto in affitto più circa 600 olivi. Il tutto viene coltivato in regime biologico certificato ed in parte biodinamico. 2700 anni fa gli Etruschi insediati sul Monte alla Croce, alle spalle di Val delle Corti, iniziarono a coltivare vitis vinifera. Si vive in queste terre antiche come ospiti discreti e rispettosi, cercando di osservarle e capirle sempre meglio. Una volta compreso il vero ‘genius loci’, si può cercare di portarlo alla sua massima espressione. Il ‘genius loci’ di Val delle Corti, di Radda, è il Sangiovese. Si lavora sulle sue potenzialità con passione e fortuna. La bioagricoltura e la biodinamica sembrano i percorsi migliori, nel rispetto della natura e della storia del territorio, che ringrazia regalando i suoi frutti. I terreni di Val delle Corti sono marnoso-calcarei, con forte scheletro e molto minerali. Tipici terreni di Radda. Tutte le vigne sono esposte ad est pieno: una spina nel fianco fino alle fine degli anni ’90, una benedizione nelle ultime annate di cambiamento climatico, in quanto assolate in abbondanza ma presto in ombra alla sera. Dalla vigna più vecchia, un ‘cru’ di solo Sangiovese, vengono le uve per la Riserva, solo nelle annate migliori. Il Chianti Classico annata è una cuvée da vigne di età varia, dove trova posto anche quel 5% di Canaiolo che gelosamente mantengono. Dal Sangiovese più fresco vengono sia il Rosé che il Campino.

Il Chianti Classico di Val delle Corti è il vino che meglio rappresenta lo specifico territorio raddese, riassume in sé le principali caratteristiche di un Chianti Classico: frutto al naso, fresco ed armonioso, colore rosso rubino vivo, buona concentrazione, buona acidità ma soprattutto eleganza ed una straordinaria godibilità. Il Sangiovese chiantigiano al suo meglio. Con gli anni in bottiglia si affina ulteriormente. Fermenta spontaneamente, con i lieviti indigeni, per 3 settimane in acciaio inox. Poi il 30% della massa rimane 4 mesi sulle bucce, a temperatura controllata, con follature. Successivamente il vino affina per 2 anni in botti grandi di Slavonia.

Pici al ragù di cinghiale, fiorentina alla brace, formaggi stagionati.