Abate Nero, che nel nome evoca la figura dell’abate francese ritenuto il “papà” dello Champagne, nasce agli inizi degli anni ’70 dall’impegno di alcuni amici tra cui Luciano Lunelli, tutti legati al comparto agronomico e del vino, decisi ad elaborare delle “bollicine” sempre e più singolari, buone, prestigiose. La prima cuvée è assemblata quasi per gioco nel 1973, per provare l’ebbrezza di far rivivere un vino in bottiglia: già dalle prime sboccature, risalenti al 1976, è stato un successo. Da oltre quarant’anni produzione artigianale (produzione annuale di circa 60.000 bottiglie), rispettosa dei dettami della spumantistica classica, massima cura di ogni fase, a partire dalla scelta dei lieviti e dal taglio delle cuvée di base, quelle che consentiranno al vino di rifermentare lentissimamente in bottiglia e trasformarsi in Abate Nero. La pazienza qui è di casa, il vino riposa sui lieviti per la presa di spuma molto più a lungo del solito. Non stupitevi, dunque, se in etichetta trovate date che risalgono a vendemmie di qualche lustro addietro. Ogni fase è manuale, per un controllo diretto di ogni singola bottiglia: solo in questo modo Abate Nero raggiunge il suo fascino.

Il TrentoDoc Rosè Brut di Abate Nero è ottenuto dalla spremitura soffice con leggera macerazione del Pinot Nero. E’ uno spumante di buona struttura dal profumo intenso, fruttato, intrigante, corpo sostenuto ed equilibrato sapore. In questo caso il vino rimane almeno 18 mesi sui lieviti per la presa di spuma. Si presenta rosa tenue con sfumature tendenti al rosa antico. Perlage fine e persistente. Profumo fragrante e fruttato con note che ricordano la ciliegia e i piccoli frutti a bacca rossa. In bocca è secco, fine ed elegante, in cui i sentori di ciliegia, fragolina di bosco e lampone lasciano spazio ad una leggera nota di lievito.